Setti - La raccolta dei supperrybes ovvero l'arte di riarrangiarsi


Troppo semplice definirlo semplice. Setti profetizza il back to the 80’s in tutto tranne che per la musica. Mi spiego meglio, superati i gargarismi di acido anni ‘90 e le band-in-a-box degli anni ‘00, mi ritrovo spaesato ad ascoltare qualcosa di non contorto, spiazzato da una semplicità antipop e ingenua per finta. Setti da l’idea di divertirsi a comporre ed arrangiare i propri pezzi, orecchiabilissimi, confortanti nei suoni e rassicuranti nelle rime. L’insieme risulta un gioco di gruppo in cui ti immagini amici che si divertono a fare i cori dopo aver passato una serata ad infilare le dita nei piattini di pasta al ragù.
Pezzi come Tè alla Menta e Frigo hanno quell’effetto di meraviglia davanti a qualcosa di appena scoperto e di immediata comprensione, “sei come un frigo, riesci ad illuminarti solo quando ti apri un po’ “ non ha un sapore comico ma Zen, degno di un tipo di messaggistica pubblicitaria anni ’80 che non è bella perchè “amarcord” ma perche diretta, semplice e fiabesca. Anche la rudimentalità delle registrazioni (tutto home-made) non fa altro che amplificare questo senso di comfort casalingo che l'ultimo Ep La Raccolta dei Superrybes ovvero l'arte di riarrangiarsi (disponibile in free-download) suscita.

d.m.

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